Il progetto in Tunisia è sulla buona strada. Claudio ha avuto un colloquio positivo in Regione e confidiamo che venga approvato in febbraio. La nostra referente sul posto Giorgiana Giacconi ci ha inviato questo interessante contributo sulla situazione politica in Tunisia dopo le recenti elezioni.
"Come mi trovo in Tunisia ? Personalmente bene: conosco questo Paese dal 1989, l'ho visitato piu' volte dall'estremo nord all'estremo sud, amo il suo clima,i suoi paesaggi e la sua gente. Il che non esclude che realizzare un progetto complesso come il nostro comporti, insieme a molte soddisfazioni, anche qualche difficolta'. Innanzitutto la situazione politica. La Tunisia vive da oltre tre anni una situazione di instabilità, nonostante l'approvazione della nuova Costituzione e nonostante nel mese di ottobre si siano tenute le elezioni politiche e, domenica scorsa, le presidenziali. L'affermazione (inaspettata alla vigilia delle elezioni) di Nidaa Tounes (un partito laico di centro) sia alle politiche, sia alle presidenziali (dove Beji Caid Essebsi,il candidato di Nidaa Tounes - 39,46% dei consensi andra' al ballottaggio con Moncef Merzouki, presidente uscente e candidato del CPR, partito vicino agli islamisti "moderati" di Ennadha 33,43% dei voti) restituisce comunque un quadro politico "incerto", caratterizzato da un forte astensionismo, soprattutto dei giovani e da una "spaccatura" fra il nord del Paese, dove Nidaa Tounes prevale nettamente e il sud dove Marzouki arriva a consensi dell'80% a Tozeur e del 70% a Tataouine. Per quanto riguarda le nostre zone di progetto, a Kasserine prevale Marzouki mentre a Sidi Bouzid - unico caso in tutto il Paese - oltre il 59% dei voti sono andati a Hechmi el Hamdi (che a livello nazionale ha ottenuto poco piu' del 5% dei consensi), un giornalista nativo di Sidi Bouzid che dopo la rivoluzione del 2011 ha fondato un partito, Tayar al-Mahab,che tradotto significa "Corrente dell'Amore"...... In tutto cio', il degrado della situazione dal punto di vista della sicurezza e’ evidente. Nei Governatorati ai confini con l'’Algeria (in particolare a Kasserine, nel cui territorio si trova il Jebel el Chaambi, la montagna dove si nascondono i gruppi jihadisti) attentati e scontri fra esercito e terroristi sono frequenti. Per questo gli spostamenti e la permanenza dello staff GVC nelle zone di progetto richiedono grande prudenza e un monitoraggio costante della situazione. Il progetto, comunque, si sta svolgendo regolarmente: la fatica maggiore e' stata (e a volte e' ancora) cercare di cambiare una "abitudine" potentemente radicata a ricevere aiuti individuali (dagli enti pubblici, dalle associazioni piu' o meno dichiaratamente islamiche, da partiti come Ennadha). E' anche per questo che in Tunisia, al contrario di quanto accade in Marocco, il sistema cooperativo e la stessa economia sociale stentano ad affermarsi. Le donne, di fatto, lavorano insieme, ma quasi mai riescono a "pensarsi" come gruppo che condivide mezzi di produzione, spazi e tempi di lavoro. Ci sarebbero tante altre cose da dire, ma questo comincia ad essere piu' un rogito che un breve racconto ......magari in un'altra puntata !" Giorgiana Giaccon